Gestione centralizzata dei fondi di coesione: le Regioni chiedono trasparenza e partecipazione
Gestione centralizzata dei fondi di coesione: le Regioni chiedono trasparenza e partecipazione

Gestione centralizzata dei fondi di coesione: le Regioni chiedono trasparenza e partecipazione

Fondi di coesione, la gestione nazionale agita le Regioni

Il governo italiano ha introdotto un nuovo modello di gestione dei fondi di coesione, previsto dal quadro di finanziamento europeo 2021‑2027. Il modello prevede che la gestione sia centralizzata presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con la creazione di un organismo di coordinamento nazionale. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire una distribuzione più uniforme dei fondi e di ridurre i tempi di approvazione delle iniziative.

Reazioni delle Regioni

Le autorità regionali hanno espresso preoccupazioni per la centralizzazione. In particolare, la Lombardia ha richiesto che i fondi siano destinati a progetti che favoriscano lo sviluppo economico e sociale, sottolineando la necessità di mantenere un ruolo attivo nella definizione delle priorità. La Puglia ha espresso timori che la gestione centralizzata possa limitare la capacità delle autorità locali di indirizzare gli investimenti verso le esigenze specifiche delle proprie comunità.

Gestione centralizzata dei fondi di coesione: le Regioni chiedono trasparenza e partecipazione

Altre regioni, come il Veneto e la Sicilia, hanno chiesto maggiore trasparenza nei criteri di assegnazione e un coinvolgimento più diretto nelle decisioni di allocazione. In generale, le autorità regionali chiedono un bilanciamento tra la necessità di coordinamento nazionale e la tutela della sovranità locale.

Implicazioni per lo sviluppo

Il rischio di una distribuzione disomogenea dei fondi è considerato un fattore critico per il raggiungimento degli obiettivi di crescita e di riduzione delle disparità territoriali. Se alcuni territori non ricevono gli investimenti previsti, potrebbero verificarsi ritardi nello sviluppo delle infrastrutture, nella creazione di posti di lavoro e nella promozione di servizi pubblici di qualità.

Una gestione più equilibrata, che preveda la partecipazione delle Regioni nella definizione delle priorità e la trasparenza nei criteri di assegnazione, potrebbe contribuire a ridurre le differenze territoriali e a garantire che i fondi di coesione siano utilizzati in modo efficace per il benessere delle comunità italiane.

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